(26 Ottobre 2016)
Alba Adriatica - Aumenta il numero delle palme morte sul lungomare
In assenza di rimedi efficaci e convenienti il Comune proseguirą con la loro sostituzione
ALBA - Con l'arrivo della stagione autunnale procede, in maniera costante ed inesorabile, la conta delle palme morte lungo l'intera riviera del centro balneare. Infatti, sul lungomare Marconi, in questi giorni, è ben visibile l'ulteriore danno arboreo provocato dalla sempre più aggressiva azione del punteruolo rosso che, ormai, ha quasi sterminato del tutto le piante che un tempo ornavano il tratto Nord della riviera albense, ad iniziare dalla rotonda Nilo. Purtroppo anche quest'anno il computo delle grandi chiome marce crollate improvvisamente al suolo non è cessato e si aggira ad oltre 50 arbusti che bisogna aggiungere alle decine rimasti, in bella vista, con il solo fusto ed agli altri già eradicati. L'amministrazione comunale del sindaco Tonia Piccioni, dopo i primi tentativi di bloccare il vorace coleottero, ha abbandonato l'insicuro e costoso metodo spagnolo Corradi per passare poi alla loro definitiva sostituzione, confortata dall'attenta ricerca realizzata dall'agronomo Lorenzo Granchelli. "Proseguiremo -ha spiegato in merito il primo cittadino albense- con la linea intrapresa della biodiversità arborea indicata nella relazione dell'esperto agronomo incaricato allo studio e già messa in atto, la scorsa primavera, con l'impianto di altre specie mediterranee". In effetti, in assenza di rimedi convenienti e risolutivi contro il punteruolo rosso, al Comune di Alba la lunga battaglia per mantenere in vita le centinaia di palme rimaste sul lungomare Marconi, costerebbe una cifra insostenibile per le casse dell'ente. Oltre 40 anni fa, vennero innestate 871 palme ma, solo in quest'ultimo lustro, sono diventate 703 e adesso ancora meno. Una progressione allarmante che in meno di 10 anni potrebbe far sparire l'intero patrimonio di palme e l'immagine classica del centro turistico, come già avvenuto nella rotonda Nilo, dopo il taglio di 14 palme  storiche, con oltre 80 anni di vita. Nuovi fondi saranno stanziati per l'acquisto di altri alberi autoctoni.
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