(16 Ottobre 2018)
Alba Adriatica - La situazione nella stazione ferroviaria resta critica
Il primo guaio č quello dei tossicodipendendi che si "bucano" anche nelle stanze dello scalo
ALBA - I commenti intorno alla sparatoria in un hotel albense hanno riproposto i temi della sicurezza e della riqualificazione urbana, facendo riemergere anche l'irrisolto problema dell'area del "ferro di cavallo" che ruota intorno allo scalo ferroviario. In questo caso, la situazione resta sempre critica, specie per fenomeni legati alla tossicodipendenza. "L'altro giorno -ha raccontato Renato Pantoli dirigente della Pro loco Alba che ha sede proprio nei locali della stazione- nella sala d'aspetto, un ragazzo era seduto sulla panca con una siringa in mano, in procinto di iniettarsi eroina. In questa zona -ha affermato Pantoli- ci sono supermarket della droga". Situazione ben nota, da oltre un decennio, per il più vecchio comparto cittadino ora abitato, in gran parte, da cittadini stranieri. Un contesto problematico che però si aggrava con l'aumentare del degrado immobiliare e per la mancanza di decoro del luogo. "Noi, -annuncia il presidente della Pro loco Alba- comunque, non smetteremo di impegnarci per far risorgere questo storico quartiere. Abbiamo fatto una proposta all'amministrazione comunale per insediare in una stanza della stazione ferroviaria, in modo permanente, i carabinieri in congedo che operano nella sezione albense". Nel contempo, la Pro loco sta mettendo in campo anche un percorso per dare maggior decoro estetico al sito, al fine di renderlo più presentabile. "Effettueremo  opere -ha concluso- per ritinteggiare le pareti della sala d'aspetto e dei corridoi, mentre stiamo sviluppando contatti con l'artista albense Giancarlo Bucci, per progetti di abbellimento". Tuttavia, la soluzione definitiva è ancora lontana, in considerazione delle scarse risorse comunali disponibili e  della profonda crisi economica che contrassegna il settore degli investimenti edili. Ad Alba, infatti, , da circa 10 anni, non si vede più una gru.
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