(7 Gennaio 2020)
Alba Adriatica - "Troupe" de "La vita in diretta" per il caso della sepoltura
Dopo Rai Tre Abruzzo sono giunte anche le telecamere di Rai Uno. Presenti il sindaco e Caponi.
ALBA - Continua a suscitare ancora molta attenzione, in tutto lo Stivale, la vicenda della sepoltura negata all'anziana Maria Angelini (morta a 87 anni lo scorso 29 dicembre), accanto alla tomba dell'uomo amato per 30 anni, Dante Caponi, nella cappella cimiteriale appartenente alla stessa famiglia di quest'ultimo. Dopo il servizio apparso sul Tg3 Abruzzo, ieri, ad Alba Adriatica è giunta anche la "troupe" della trasmissione "La vita in diretta" su Rai Uno che ha ripercorso il caso, ormai, diventato nazionale. Le telecamere  hanno inquadrato l'esterno del Camposanto albense, mentre ad essere intervistati in diretta televisiva, sono stati il sindaco di Alba, Antonietta Casciotti e il figlio dello scomparso Dante, l'ex consigliere comunale Daniele Caponi (dal 2008 al 2013). Questi, alcuni giorni fa, ha divulgato l'increscioso episodio e quanto accadutogli al momento di seppellire la convivente del padre che, a causa di un regolamento anacronistico di polizia mortuaria, non è stato poi possibile tumulare nella tomba di famiglia, visto che non era sposata all'uomo, nonostante figurasse da decenni anche nello stato di famiglia. "Dopo la morte di Maria -ha detto Daniele Caponi- non ho mai pensato al clamore che potesse scatenare la mia profonda amarezza. Comunque, rifarei tutto anche perché devo rispettare la memoria di mio padre che prima di morire (lo scorso aprile ndr) aveva espresso la volontà di accogliere nella nostra cappella (22 loculi ndr) anche Maria, al suo decesso. Torno, inoltre, ad evidenziare il nostro dolore per queste tristi vicissitudini che a breve ci obbligheranno a riaprire il loculo provvisorio in cui ora riposa la donna amata da papà per 30 anni e da tutti noi". La presenza del primo cittadino è stata essenziale per ammettere il ritardo ma anche per annunciare che l'amministrazione comunale rivedrà le norme del vetusto regolamento cimiteriale che al momento contempla la sepoltura per persone legate fino al quarto parentale.
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