(12 Dicembre 2014)
Alba Adriatica - Approvato il piano per la salvaguardia e cura dell'ambiente
Il Comune chiede alla Regione fondi per gli enzimi naturali e di rimuovere la fossa alla foce
ALBA - In anticipo sui tempi, scatta il piano comunale di salvaguardia ambientale del territorio albense, in particolare rivolto alle sue acque marine e fluviali. Questa mattina, infatti, il sindaco Tonia Piccioni, ha mosso i primi passi in tal senso, approvando una delibera di indirizzo politico (sostenuta anche dalle minoranze), in cui si attiva l'Ufficio tecnico comunale ad intraprendere il procedimento per chiedere finanziamenti alla Regione. "Abbiamo -ha spiegato il sindaco- accelerato sui tempi, al fine di evitare ritardi ed intoppi burocratici. Chiediamo alla Regione di sostenere le spese per il trattamento delle acque del torrente Vibrata, mediante enzimi naturali, nonché il riassetto del corso fluviale, con la rimozione della grande pozzanghera alla foce, carica di microrganismi inquinanti". Per quest'ultimo aspetto che doveva essere già stato risolto, la scorsa stagione estiva, invece, si è registrato un rimbalzo di competenze, lasciandolo immutato. Il grave problema però è causa di proliferazione ed eccessivo innalzamento dei fattori negativi, quali escherichia coli ed enterocochhi. "Questa volta, -sottolinea il primo cittadino- dovrà essere la Regione a chiarire chi deve intervenire per eliminare la sacca alla foce". Il principale rimedio, comunque, resta l'immissione dei bio attivatori naturali, forniti dall'esperta ditta bresciana Eurovix. "Il metodo -aggiunge Piccioni- ha dato ottimi risultati, permettendo di non avere problemi nel pieno della passata estate. Il divieto di balneazione emesso a settembre -ha ricordato- non è stato provocato dal fiume inquinato ma dal malfunzionamento di una pompa di sollevamento". Anche per questi incidenti urbani che rovinano le acque marine, sono in corso frequenti incontri con la Ruzzo reti, affinché non accadano più. In termini economici il Comune albense chiede un potenziamento del contributo di 35.000 euro, ottenuto per la scorsa stagione turistica. Il trattamento con enzimi richiede oltre il doppio della somma indicata, reperita grazie ai fondi garantiti dalle associazioni di albergatori e balneatori che pagano anche i costi del laboratorio privato di analisi delle acque marine. Anche gli operatori turistici vorrebbero un sostegno dalla Regione.
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