(11 Agosto 2015)
Alba Adriatica - Il consigliere D'Ambrosio difende il regolamento delle sagre
"Il testo -ha spiegato- potrą essere sempre essere adeguato ai tempi".
ALBA - Il recente regolamento delle sagre approvato in consiglio comunale, sia dalla maggioranza che dalle minoranze, ha lasciato qualche strascico polemico, specie nell'ambiente delle associazionismo locale. Infatti, Alba è la prima località ad aver approvato un simile statuto che disciplina gli eventi eno-gastronomici in città, all'apparenza in senso molto restrittivo. In città c'è chi è a favore del regolamento (specie la categoria dei ristoratori) e chi lo considera di fatto uno stop a chiunque volesse proporre raduni all'insegna delle gastronomia in piazza. Sul problema nei giorni scorsi si è espresso il consigliere comunale di maggioranza Francesco D'Ambrosio (nella foto) di "Alba Futura", che ha elaborato il regolamento delle sagre, poi adottato. Questi, precisa alcuni aspetti salienti, proprio in risposta alle voci critiche emerse, in maniera particolare sui social-network. "La diffusione -ha sottolineato il consigliere- di informazioni inesatte è stata pretestuosa, con l'evidente obiettivo di creare polemiche e alimentare confusione tra i cittadini". Diversi i punti trattati da D'Ambrosio, sia di natura tecnica che politica. "Occorre -aggiunge- ricordare anzitutto che questa amministrazione comunale aveva già annunciato, in campagna elettorale e successivamente, che avrebbe messo mano ad una regolamentazione di tale problematica. Le finalità del regolamento, non sono quelle di favorire una categoria rispetto ad un'altra, né tanto meno quello di proteggere e tutelare interessi personali o di pochi, al contrario l'esecutivo municipale tramite tale strumento ha l'ambizione di valorizzare la città di Alba Adriatica, il suo territorio, le sue eccellenze eno-gastronomiche e tutte le imprese di settore che lavorano in tale comparto". Inoltre, per D'Ambrosio, "il regolamento non è immutabile e, comunque, potrà essere sempre adeguato, osservato, revocato e riscritto ogni qual volta i tempi, le condizioni, le novità turistiche e sociali lo rendano necessario". Si temeva il rischio di non poter più organizzare le feste di quartiere che, invece, avranno una maggiore libertà di proposta, per D'Ambrosio: "migliore di quella odierna".


 
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