(12 Ottobre 2015)
Alba adriatica - Partiti i controlli sulle condotte di acque reflue e piovane
Prima ispezione nel quartiere Basciani per un annoso versamento di liquami nel torrente Vibrata
ALBA - Dopo l'avviso pubblico, a firma del sindaco Tonia Piccioni, in cui si annunciava l'imminente controllo delle condotte urbane, al fine di scovare gli scarichi fognari abusivi collegati alla rete di acque bianche, l'azione di verifica è già scattata. Infatti, nei giorni scorsi, lo "staff" autorizzato ad effettuare gli accertamenti (composto da numerosi tecnici del Ruzzo e dell'Ufficio tecnico comunale, nonché da vigili urbani ed agenti della Forestale) ha iniziato con l'ispezione della condotta di acqua piovana situata nella zona Ovest del territorio albense, memediante l'utilizzo di un piccolo robot munito di telecamera. In questa linea, nonostante l'ordinanza vigente, è stata rilevata un'immissione di liquami e bisognerà chiarire se dipende da un eventuale guasto della rete o da allacci fognari irregolari alla condotta di acque chiare che sfocia nel torrente Vibrata. Un problema rimasto insoluto da anni e che ha scatenato non poche proteste dei residenti anche per i nauseabondi miasmi che avvolgevano una parte del quartier Basciani, specie in via del Biancospino. Le nuove e rigide disposizioni che riguardano anche gli scarichi pluviali (come le grondaie che non devono essere raccordate in alcun tipo di condotta ma lasciate libere), dovrebbero riuscire a mutare in meglio la pessima situazione che, da oltre un decennio, provoca inquinamento fluviale e marino, facendo scattare rovinosi divieti di balneazione, specie per una località balneare. "La salvaguardia dell'ambiente -ha sostenuto il primo cittadino albense, artefice del deciso cambio di rotta in tale problematica- è il principale obiettivo dell'amministrazione comunale. I controlli, grazie alla collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, della Ruzzo Reti, della polizia municipale e dei nostri tecnici, proseguiranno per portare alla luce contesti di illegalità rispetto al corretto uso delle condotte di acque reflue e piovane". Le sanzioni previste per coloro che non sono in regola sono molto pesanti e vanno da un minimo di 6.000 euro ad una massimo di 60.000, mentre per fabbricati ed abitazioni poste in luoghi isolati, la multa parte da 300 euro, fino a 3.000. L'esecutivo comunale sta producendo il massimo in questa battaglia contro l'inquinamento marino, cominciata appena dopo l'insediamento a Palazzo di città, per riconquistare l'agognata Bandiera Blù.
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