(16 Aprile 2016)
Alba Adriatica - Scatta il piano comunale a difesa del patrimonio arboreo
Rotonda Nilo senza palme dopo circa 70 anni. Pronti Tamerici, Carrubo, Olivo di Boemia e Leccio
ALBA - Il simbolo della località balneare ha cambiato volto e lo sfondo per le nuove cartoline non sarà mai più come prima. Infatti, l'ultimo sfregio arboreo è andato in scena, l'altro ieri, nella rotonda Nilo, con il taglio definitivo di tutte le palme (12) che l'hanno ornata, per circa 70 anni. Dopo aver perso la battaglia per debellare il punteruolo rosso, ora sta per scattare il piano comunale a difesa del patrimonio botanico pubblico che prevede di sostituire le centinaia di palme devastate dall'imbattibile insetto. "Viste le perdite subite, -ha dichiarato in una nota il sindaco Tonia Piccioni- soprattutto, nell'area litoranea, l'amministrazione ha deciso di dare l'incarico all'agronomo Lorenzo Granchelli che ha eseguito un attento studio sul lungomare". L'indirizzo è quello di ricreare un contesto caratterizzato dalla biodiversità, con piante adatte al paesaggio, compatibili con il clima e funzionali, in quanto capaci di contrastare lo sviluppo dei parassiti e delle malattie. "Le specie -ha aggiunto il consigliere Marco Tribuiani delegato al manutentivo- che saranno introdotte sul lungomare saranno in prevalenza di origine mediterranea, quali le Tamerici, il Carrubo, l'Olivo di Boemia, il Leccio". Piante, inoltre, che avranno bisogno di pochi interventi di manutenzione. "Per la rotonda Nilo -ha concluso il sindaco– in sostituzione delle palme rimosse, la specie prescelta è stata la Celtis australis (Bagolaro), pianta nazionale e di elevato valore ornamentale e paesaggistico". Lo studio effettuato sul lungomare Marconi, ha stabilito che il patrimonio arboreo originario ammontava a 871 palme. Oggi, invece, quelle in buono stato sono 703, mentre ben 168 sono già devitalizzate o in condizioni molto critiche, con una perdita di circa il 20%. Il problema però resta, con l'inesorabile e periodico taglio di palme, anno dopo anno.
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