(5 Aprile 2017)
Alba Adriatica - La replica del sindaco Piccioni alle accuse di Bizzarri
Per il primo cittadino le somme stanziate per la cura del verde sono ben inferiori a 500mila euro
ALBA - Le dimissioni di Antonio Bizzarri, sia dalla carica di presidente del consiglio comunale che da consigliere, hanno surriscaldato l'ambiente politico cittadino. L'amministrazione di Palazzo di città, diretta dal sindaco Tonia Piccioni (nella foto), resiste all'erosione di tre membri della sua squadra: prima Paoletti e Di Addezio  ed ora Bizzarri che però abbandona l'aula consiliare. Il primo cittadino, dopo aver accusato l'imprevisto colpo iniziale inferto dall'ex presidente, adesso passa al contrattacco, replicando alle critiche ricevute. "Intendo -scrive la Picconi- fare chiarezza sulle dichiarazioni esternate dal consigliere Antonio Bizzarri che ha fornito notizie errate e fuorvianti, circa i fondi stanziati per la manutenzione, causa questa del suo voto negativo del Bilancio di previsione. Ad onore del vero -afferma il primo cittadino albense- voglio puntualizzare che i fondi di bilancio 2017, destinati alla manutenzione, consistono in 127.000 euro e non in 500.000 euro, come dichiarato dal consigliere". Tali somme, peraltro, vengono considerate minime dalla stessa amministrazione anche perché l'anno scorso è stato speso di più: 152.000 euro, per rimozione delle palme devitalizzate e sostituzione delle stesse, messa in sicurezza della pineta litoranea e cura del verde con 8 interventi nei 27 parchi pubblici, per circa 72.000 mq. "Cifre -sottolinea il sindaco- non esorbitanti come contestato dal consigliere, soprattutto, in rapporto alla forte vocazione turistica della nostra città, la cui cura del verde, unitamente alla spiaggia, è uno dei più importanti biglietti da visita da presentare ai tanti turisti che frequentano il nostro centro balneare". Adesso si attende la surroga di Bizzarri che, comunque, ha mostrato di non essere stato pilotato dalle opposizioni, per far cadere l'esecutivo in carica. Infatti, entro pochi giorni, il suo posto verrà assegnato ai primi non eletti della lista vincente (Giovanni Di Meco o Romolo Di Lodovico), facendo tornare i numeri a 10 consiglieri di maggioranza. La speranza delle minoranze di vedere la fine anticipata del mandato comunale, sembrano sfumare.
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