(21 Ottobre 2012)
Alba Adriatica - Indignazione e rabbia per la sparatoria in pieno giorno
Reazioni accese di associazioni civiche cittadine. Il gestore del bar MD: "č stato un caso"
ALBA - Cittadini albensi ancora sgomenti per il sanguinario scontro tra bande che ha segnato in maniera luttuosa lo scorso sabato pomeriggio. Tanta ferocia e tanto sangue ad Alba, in pieno centro urbano ed in pieno giorno, non erano mai stati visti prima. Tra la gente c'è depressione ed anche l'amara consapevolezza che la "Spiaggia d'argento" non è più un amena ed accogliente località di vacanze e relax. Un bel ricordo spazzato via dall'odierna realtà che nel giro di pochi anni ha proposto ben 3 tragiche vicende che l'hanno coinvolta: dai delitti Di Meo e Fadani, all'odierna sparatoria in viale Della Vittoria. Ieri, nel bar MD, fin dal primo mattino sono entrati i soliti clienti ma in un'atmosfera surreale, facendo quasi finta di nulla. Dietro al banco uno dei due ragazzi ascolani che lo gestiscono. "In questo bar -racconta il barman- in cinque anni di conduzione non è mai avvenuto niente. Sabato scorso è stata una pura casualità che poteva accadere in qualsiasi luogo di Alba. Questa cittadina di mare -considera- sta cambiando volto ma in peggio".  Il triste aspetto, oltre alla cronaca dei fatti, infatti, fa emergere anche problemi di altra natura, ad iniziare dalla dequalificazione della stessa cittadina costiera che vive di solo turismo. Riflessioni negative anche da parte del presidente dell'associazione Rotonda Nilo, Gianni Di Marco che gestisce un bar non distante dalla sparatoria ed in cui pare sia entrato uno dei protagonisti della vicenda, a lavarsi le mani sporche di sangue. "In quell'attimo -commenta Di Marco- io non c'ero ma il dipendente mi ha subito telefonato, avvisandomi di quanto avvenuto. Ho pensato che la sparatoria fosse avvenuta davanti al mio bar, perché alcune di quelle persone lo frequentavano, con mio forte disappunto e pubbliche denunce". Il presidente di Rotonda Nilo poi sbotta. "Come associazione -riprende Di Marco- in questi ultimi anni abbiamo più volte segnalato, anche con incontri ufficiali al cospetto di varie autorità istituzionali, la pessima situazione sociale della nostra zona, senza però avere mai risposte concrete. Per noi, -rimarca- questa è una tragedia annunciata e ribadiamo -conclude- che abbiamo, in più occasioni, denunciato pubblicamente la presenza di persone poco raccomandabili". Anche il vice presidente della Provincia, Renato Rasicci, con Daniele Foglia, torna con una nota stampa sull'argomento. "Purtroppo -si legge- la vergognosa ingordigia e il facile arricchimento di molti che affittano le case a irregolari, prostitute e comuni delinquenti, causano  il degrado sociale del nostro Comune. Se non si decide immediatamente di intervenire e ad  avviare serrati controlli su chi viene ad abitare ad Alba, assisteremo ad altri  simili episodi". Rasicci attacca il sindaco di Alba e il comando della  polizia urbana, "per la loro colpevole inerzia", dando però "fiducia alle Forze dell'ordine e agli organi inquirenti che sicuramente assicureranno alla giustizia i colpevoli di questo efferato omicidio". Lo stesso sindaco Giovannelli ha però ribadito pubblicamente, con estrema chiarezza, che bisogna istituire un posto fisso di polizia, non solo d'estate ma anche nel periodo invernale.
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