(5 Novembre 2012)
Alba Adriatica - Erosione marina e canone demaniale ingiusto
I concessionari dopo la mareggiata che ha ridotto gli ombreggi non vogliono pił pagare la gabella
ALBA - La recente e violenta mareggiata che ha divorato ancora molti metri di spiaggia, ormai, riducendo al minimo la possibilità di disporre di ombreggi per la prossima stagione turistica, sta mettendo a dura prova i nervi dei gestori di concessione demaniale. In particolare, gli stabilimenti balneari compresi tra la Bambinopoli e l'incrocio del lungomare con via Mazzini: Calypso, Gambero, Nettuno, Messicano, Barbanera, Boracay e Stella d'Oro, nonché diversi titolari di hotel e residence, sono propensi ad attuare forme di marcata protesta, ad iniziare dal rifiuto di pagare il canone previsto per le stesse concessioni. Tale riflessione sorge dal fatto che i gestori dei lidi marini non ritengono più congruo il pagamento della gabella dovuta per un'area demaniale che, nel corso degli anni, in maniera evidente, ha perso gran parte della superficie a disposizione. Nello stesso tempo, gli aderenti all'associazione Oba (operatori balneari albensi) ed all'associazione Rotonda Nilo, mostrano insofferenza nei confronti dell'intera classe politica abruzzese, che sull'erosione marina organizza solo convegni e dibattiti, senza poi fare nulla per mutare in meglio la rovinosa situazione ambientale. "Riteniamo -osserva il presidente di Rotonda Nilo, Gianni Di Marco- che in assenza di interventi risolutivi, per le numerose strutture turistiche della zona Nord di Alba, resta solo un imminente scenario di totale desolazione ed abbandono". Non è catastrofismo ma realtà. Inoltre, il mare che avanza presto metterà a rischio anche le abitazioni delle vie collegate con il lungomare, come già accade nel centro di Martinsicuro. Sì, perché l'acqua marina invade, con sabbia e detriti, proprio la storica rotonda Nilo, a ridosso di viale Della Vittoria.
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